I “Regali Rurali” di Sara

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Il più piccolo di tre fratelli, Leonardo è elbano di Capoliveri.

Da sempre appassionato di sport e vita all’aria aperta, ha deciso di mettersi in gioco e di trasformare questa sua passione in lavoro diventando guida naturalistica.

Del resto conosce ogni singolo dettaglio e aneddoto dell’isola, anche le tradizioni più antiche tramandategli dal nonno materno, e riesce a trasmettere questo amore ai turisti che accompagna.
E’ proprio la passione per la Natura e le passeggiate all’aria aperta che gli ha fatto scoprire, qualche anno fa, “Regali Rurali“, l’Azienda agricola dove Sara Esposito, alleva pecore  comisane e produce e vende ottimo formaggio che puoi venire ad assaggiare anche tu.
Al momento la produzione è di nicchia, a garantire una qualità che al primo assaggio risulta evidente ma il vero sogno di Sara è quello di riuscire a realizzare anche una fattoria didattica, nella quale coltivare e trasmettere la sua passione ai bambini.
Leonardo si è appassionato all’idea e al modo in cui Sara gestisce l’azienda, al punto che spesso va aiutarla (ma chiede in cambio un bel bicchiere di latte appena munto) e partecipa della sua visione “isola” aperta allo scambio e alla condivisione tutto l’anno.

Vuoi sapere di più di Sara Esposito? Leggi qua  e vieni a trovarla in Via delle Vigne a Capoliveri, visita il suo allevamento di pecore che lei chiama affettuosamente per nome e soprattutto assaggia la sua famosissima cacioricotta.
Da qualche tempo Sara è attiva anche sul fronte della valorizzazione e della divulgazione del cibo buono, sano e pulito, per questo motivo le è stata affidata la condotta Slow Food di Elba e Capraia e la direzione del Mercato della Terra e del Mare che ogni sabato, a Procchio, rende disponibili a chiunque (quindi anche a te!)  i prodotti genuini dell’isola, le produzioni locali.

Gabriele Messina: la dolcezza della tradizione

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Leonardo ama l’isola.
La ama di un amore autentico, viscerale, senza mezze misure.
Per lui il mare che circonda e abbraccia l’Elba non è limite ma risorsa, opportunità infinita di cambiare scenario, punto di vista, prospettiva.

Ama tutto della sua isola: il paesaggio (che percorre in lungo e in largo grazie alla sua professione) ma anche le sue genti, le storie che la attraversano, le tradizioni che si sono tramandate di generazione in generazione e che vivono nella memoria e negli occhi degli anziani, depositari di conoscenza e virtù del luogo.

Questo forte radicamento è l’elemento che da sempre lo ha avvicinato all’amico fraterno Gabriele, che da alcuni anni ha intrapreso un coraggioso (e dolcissimo) viaggio nelle tradizioni culinarie dell’isola, alla ricerca delle ricette antiche, dei gesti sapienti, delle usanze che, tramandandosi, hanno mantenuto intatto il fascino antico dei luoghi.

Nascono così, dalla voglia di viaggiare nella memoria dei paesi e delle sue genti, il buonissimo panficato, l’imbollita, i cantucci, le schiacce e le sue moltealtre squisitezze.

Un omaggio, non troppo velato, a chi con amore e lungimiranza ha mantenuto vive passioni e usanze, una ricerca certosina tra i comò tarlati delle nonne e a chi ha vissuto l’esperienza e la fatica delle miniere, del mare  e dei campi tra gli anni 20 e 50.

Un’esperienza di gusto, quella dell’Elba Magna,  che ti invitiamo a fare per entrare in contatto e conoscere da vicino le tradizioni di un’isola che non finisci mai di scoprire.

Dove? A Lido di Capoliveri. Clicca qua!

Marina Sala, cashmere con il cuore

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Sarà lo smodato amore che Sara nutre per la Francia o quel suo essere attenta e scrupolosa nelle scelte che fa e che si traduce anche nella cura con cui sceglie i suoi capi di abbigliamento, o per quel suo essere sempre alla ricerca del bello, al di là delle mode del momento, o forse per tutte queste ragioni unite insieme, che Sara ha trovato in Marina Sala una cara amica e una affidabile consulente di immagine.

Marina, natia di Genova, ha sempre avuto lElba nel cuore fin da quando, bambina, veniva in vacanza a Portoferraio con i genitori, da cui ha appreso lamore per il ben fatto” e la cura dei dettagli.

Da una decina di anni Marina lavora a Portoferraio, impiegando il miglior cashmere della Mongolia e non nasconde il suo amore per lisola da cui trae ispirazione e creatività. Oltre al negozio in cui vende i suoi capi, Marina ha anche un vero e proprio laboratorio, a pochi passi dal mare, dove idea e realizza personalmente le sue pregiate creazioni. Particolare questo che conferisce al cashmere di Marina un prezioso sapore artigianale.

Sara adora il suo light poncho color sabbia, adatto sia nelle ventilate sere estive isolane che sopra il cappotto, in inverno, per scaldarsi un po.

Latmosfera vagamente parigina del negozio di Marina in Calata a Portoferraio, piace molto a Sara che spesso si ferma anche solo per prendere una boccata di ossigeno e fantasticare di viaggi e avventure e per provare, con un filo di civetteria, le ultime creazioni della sua amica.

Per completare i quattro passi oltre lisola, Sara si ferma pochi metri più in là, dalla sua amica libraia Silvia: una lettura veloce, quattro chiacchiere sulle novità editoriali, uno sguardo alle mostre itineranti del Libraio e il viaggio è garantito.

Ovvio che Leonardo non condivida tutto ciò ma del resto, cosa ci parla a fare lei con un Capoliverese?

 

Silvia, libraia per amore

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Astigiana di nascita, Silvia è cresciuta all’isola d’Elba, coltivando la sua passione per la lettura che le ha consentito di aprire una libreria di sua proprietà una decina di anni fa.

Ancora sorride quando racconta di quando si fermava davanti  al Libraio, la libreria che oggi gestisce con grande passione, e divorava con gli occhi tutti i libri in vetrina.

Spesso succedeva così quando comprava un testo nuovo: sgattaiolava al Grigolo, dove poteva starsene ore indisturbata a leggere e a fantasticare.

Da quando Silvia gestisce la libreria, la vita sociale e culturale dell’isola ha avuto un balzo in avanti notevole: mostre d’arte, letture di poesia, presentazioni di libri, attività creative per i bambini, serate di tango e molto altro ancora accade al Libraio e, cosa pregevole, non solo d’estate.

Silvia è infatti impegnata in un progetto di valorizzazione culturale dell’isola tutto l’anno.

Ed è proprio in una delle occasioni di incontro invernali che ha conosciuto Sara.

Scocciata, infastidita di cattivo umore dopo l’ennesima e inconcludente lite con Leonardo, Sara si era rifugiata nella libreria quasi per sbaglio, rimanendoci poi alcune ore e scoprendo che stavano presentando un libro che parlava di archeologia sull’isola (a sua passione).

Il tempo di un paio di chiacchiere le  è stato sufficiente per capire che Silvia non è una semplice “venditrice di libri” ma persona appassionata e preparata che sa consigliare, valutare, spiegare a chi ne abbia bisogno.

Da quel primo incontro, la libreria ha una trovato in Sara una affezionata cliente che non manca di far bella mostra della sua proverbiale meticolosità nello scegliere i testi a lei più adatti.

Ma Silvia non dispera: ha compreso che dietro a quel fare a volte irruenti e irritante si cela una persona diretta e di buon cuore, per cui sorride pazientemente e cerca sempre di accontentare le molte richieste di Sara per come può.

Se vuoi conoscere Silvia e le sue tante attività, puoi iniziare a farlo anche online cliccando qua (ma vedere la libreria nella  darsena medicea di Portoferraio  è ancora meglio, eh)

Giuliano di Unzipo’: curiosita’ e desiderio di scoperta

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Giuliano vive da dieci anni a Marciana.

Il suo è stato colpo di fulmine: il paese abbarbicato a 300 metri sul livello del mare, quel fascino d’altri tempi, la fierezza della sua antica Fortezza incastonata tra boschi secolari,  le viuzze che si aggrovigliano e si somigliano e che d’estate si riempiono di profumi e  fioriture, lo hanno da sempre legato al luogo, fino a fargli decidere di non tornare più nella sua natia Lombardia.

Da allora si è dedicato con grande passione e dedizione al suo  laboratorio artigianale di pelle Unzipò, dove progetta e realizza borse, scarpe, maschere di genere moderno, fantasy (che traggono ispirazione dall’ambiente circostante) e storico. Mosso dalla curiosità, dal desiderio di   scoperta del nuovo e dal tentativo di comprendere come questo si  costruisca, Giuliano nel tempo ha coltivato la  sua poliedricità attraverso la passione per Il teatro, il volley, la danza e la musica antiche, le scenografie e i costumi.

Le sue scarpe sono prevalentemente di ispirazione storica ma attacchi compulsivi di creatività hanno fatto nascere nel tempo, con la complicità dei clienti, scarpe “cenciose”, “strisciose” e “fogliose”! Sara, studiosa di archeologia, ha trovato con lui pane per i suoi denti:  va matta per le  calighe romane di Unzipò, le sceglie con scrupolo, se le fa addirittura creare su misura.

Meticolosa, puntigliosa, perfezionista, Sara ha trovato in Giuliano un paziente amico che  sa stemperare le sue spigolosità con una buona dose di ironia e manufatti pregevoli e di altissima qualità.

L’amore per la storia e le rievocazioni in genere, li lega molto.

Giuliano da sempre è impegnato nell’organizzazione di eventi e manifestazioni di carattere storico che fanno vivere al visitatore l’incanto del paese in cui il tempo sembra essersi fermato.

Negli spettacoli itineranti notturni per tre anni  ha proposto una Marciana quattrocentesca, quest’anno si è immaginato che un gruppo di “forestieri “, venuto a far visita a Napoleone (del cui esilio ricorre il bicentenario sull’isola) venga accolto a Marciana, creando curiosità , sdegno, ammirazione e opportunità agli abitanti del borgo.

Lo spettacolo va in scena tutti i giovedì sera alle 22.00 a Marciana, per info e prenotazioni puoi chiamare il 348 7039374 e avrai l’opportunità di conoscere, tra gli altri, anche Giuliano!

Ma una differenza  tra i due c’è ed è sostanziale.

Giuliano viene da un piccolo paese tra Cremona e Mantova, in mezzo alla piana assoluta, nebbiosa e afosa dove si è costretti a cercare i colori e dipingere i giorni per sorridere mentre all’Elba i colori ci sono sempre, il che lo ha fatto perdutamente innamorare dell’isola. Sara, elbana di padre, sogna la Francia: l’isola, questo scoglio “spelacchiato,  le va stretto e ogni occasione è buona per fuggirne anche solo con il pensiero.

Tant’è che ogni volta è un battibecco. “Tu sei tutto matto”, gli grida  sempre lei  uscendo da Unzipò.

Il tempo di correre a perdifiato fino a Piazza di Chiesa, di sporgersi al muretto di Fuor di Porta per respirare ancora un po’ di quel salmastro e poi si tuffa con gli occhi verso la Marina e oltre, a caccia di sogni, spazi ampi, opportunità migliori…