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Sara e le archeologhe: storia di un’amicizia non proprio a prima vista

 

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Le archeologhe Luisa Laura e Luisa hanno conosciuto  Sara nel 2009 a Populonia, durante le campagne di scavo condotte nell’antico centro etrusco da moltissime università italiane. Il carattere competitivo  di Sara non ha certamente contribuito a che da  subito scattasse una particolare simpatia tra loro.

In realtà la grande passione per l’archeologia ha dato alle ragazze una nuova opportunità di incontro nel 2012, proprio all’Elba quando Sara di ritorno dalla Francia, partecipò a nuova campagna di scavi nella rada di San Giovanni a Portoferraio nella quale, appunto, erano impegnate anche Luisa, Laura e Luisa.

Superata la ritrosia iniziale, le quattro ragazze hanno scoperto di avere molti tratti in comune e si sono abbandonate al piacere di condividere molti momenti insieme.

Sara, grazie al suo lavoro di guida, ha portato le tre ragazze alla scoperta delle bellezze dell’isola, permettendo loro di conoscere e apprezzare   la monumentale Villa Romana delle Grotte, antica residenza un tempo appartenuta alla famiglia dei Valerii ma abbandonata e ricoperta di erbacce. Da quel giorno niente è stato più come prima: Laura e le due Luise pensavano solo alla villa e a come sarebbe stato bello riuscire a riportarla agli antichi splendori, consentendone la visita dopo anni di chiusura al pubblico.


Proprio Sara nel gennaio del 2014, ha informato le ragazze della possibilità di partecipare ad un bando per la gestione del loro amato sito: in pochissimi mesi Luisa Laura e Luisa, le “3L”, come ama definirle Leonardo, hanno fondato Archeo Color  ripristinando il parco archeologico, gestendolo con professionalità, entusiasmo e quel tocco di allegria che le contraddistingue.

Oggi la Villa ospita non solo visite guidate adatte a grandi e a scolaresche, ma veri e proprio eventi culturali che fondono le eccellenze gastronomiche elbane che in loco si possono degustare,  a momenti di approfondimento grazie alla collaborazione del gruppo astrofili elbani  o di intrattenimento musicale e/o di lettura di poesie (che Sara ama molto).

Chi da ciuco ti fa cavallo

Chi da ciuco ti fa cavallo, il primo calcio è il suo“.

Amava ripetere spesso questa frase il buon Oreste, nonno adottivo di un’intera generazione di piccoli elbani nati scalzi e liberi, fieri e indipendenti, innamorati del sapore selvaggio e indomito dell’isola.

Tra questi figurava Luca, un giovane uomo che non senza coraggio, alcuni anni fa ha dato una sterzata decisa alla sua vita, abbracciando un sogno: quello di far conoscere l’isola ai più piccolini, ripercorrendo le vecchie mulattiere, quelle di cui Oreste gli diceva e in compagnia degli asini, da sempre grandi lavoratori, fedeli compagni di fatica dell’uomo sulle impervie stradine isolane.

Si, perchè in quel detto del ciuco e del cavallo, si alludeva al fatto che spesso i genitori che con sforzo e sacrificio permettono ai figli una istruizione “più alta” e quindi ipoteticamente un accesso a una maggiore qualità di vita e a quel famoso miraggio del “posto fisso”, non godono della gratitudine dei giovani che anzi, si fanno beffe dei “vecchi” e delle tradizioni che portano avanti.

Non è così per Luca, che ha ripreso con pazienza e passione a percorrere le strade “de li vecchi”  e che lungo i sentieri dei vecchi coltivi, porta per mano i bambini che con stupefacente interesse e mai paga curiosità, si inerpicano su per i monti con lui e partecipano alle emozionanti lezioni di agricoltura che propone periodicamente.

Di sè Luca scrive:  “Sono un Elbano felice di esserlo. All’ Elba sono nato e cresciuto, qui ho deciso di vivere con la mia famiglia.
Mustafà, il mio primo somaro, mi è stato regalato come regalo di nozze. Ai tempi lavoravo presso un’attività del luogo, un lavoro tranquillo , sicuro , dal quale però non riuscivo a trovare nessuna remunerazione se non quella economica.
Il tempo migliore lo spendevo in compagnia del mio somaro nei dintorni di casa. Una casa immersa nel verde, in campagna, ai bordi di una folta macchia boschiva parte integrante di quella realtà elbana dove i protagonisti sono principalmente il mare e le spiagge. Qui immerso nel verde pacifico della macchia mediterranea, amavo passeggiare con Mustafà e riscoprire con il lavoro manuale tutte le vecchie tradizioni contadine. Dal desiderio di condividere con gli altri queste magnifiche esperienze è nata l’ idea ambiziosamente semplice di creare una realtà lavorativa che mi appartenesse veramente. Ho studiato per diventare Guida ambientale escursionista e, con l’ arrivo di Ambra e Titina, le mie somarelle, ho dato vita alla Somareria dell’ Elba. Amo documentarmi prima di avventurami lungo i sentieri dell’ Isola, sono appassionato di storia e ritengo sia opportuno raccontare ai bimbi di oggi come erano i nostri nonni, riscoprire così vecchie tradizioni e consuetudini così che dal passato si possa imparare ad affrontare il futuro.
I somari sono splendidi animali, da sempre compagni di fatica dell’uomo, hanno la capacità con il loro andamento lento, il temperamento docile ed affettuoso, di farci riscoprire una memoria storica importante. Il suo passo regolare, caratterizzato da numerose soste, fa si che si lasci spazio all’ osservazione dei luoghi e si riesca ad assaporare le sensazioni che il paesaggio intorno a noi trasmette. La calma dell’asino è una vera medicina contro lo stress, da consigliare alle persone ansiose, che prendono la vita in maniera troppo frenetica. Non voglio sia una moda ma voglia di riscoprire un animale che accompagna la storia dell’uomo da secoli ormai. Conosciuto per la sua cocciutaggine anziché per la Sua saggia prudenza, l’ asino è da sempre un prezioso e mite alleato delle società contadine.
Un viaggio con l’asino non è mai noioso. Ovunque si vada si viene accolti con curiosità e allegria: i bambini accorrono e i vecchi ne approfittano per raccontare storie di gioventù. Ed è così che diventa un catalizzatore di esperienze!
Da Mustafà nasce Rosina (giugno 2013) e così la storia continua….
Venite a visitare il mio mondo, sono un gran sognatore chissà che non riesca a far sognare un’ po’ anche Voi e i Vostri bimbi.”

Ovviamente il progetto piace da matti al nostro Leonardo, che non si lascia sfuggire occasione per una escursione in natura con Rosina e  tutta la bella compagnia della Somareria dell’Elba.

Se vuoi far fare un’esperienza deliziosamente unica ai tuoi figli, puoi contattare Luca al 338 4215060

 

Gabriele Messina: la dolcezza della tradizione

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Leonardo ama l’isola.
La ama di un amore autentico, viscerale, senza mezze misure.
Per lui il mare che circonda e abbraccia l’Elba non è limite ma risorsa, opportunità infinita di cambiare scenario, punto di vista, prospettiva.

Ama tutto della sua isola: il paesaggio (che percorre in lungo e in largo grazie alla sua professione) ma anche le sue genti, le storie che la attraversano, le tradizioni che si sono tramandate di generazione in generazione e che vivono nella memoria e negli occhi degli anziani, depositari di conoscenza e virtù del luogo.

Questo forte radicamento è l’elemento che da sempre lo ha avvicinato all’amico fraterno Gabriele, che da alcuni anni ha intrapreso un coraggioso (e dolcissimo) viaggio nelle tradizioni culinarie dell’isola, alla ricerca delle ricette antiche, dei gesti sapienti, delle usanze che, tramandandosi, hanno mantenuto intatto il fascino antico dei luoghi.

Nascono così, dalla voglia di viaggiare nella memoria dei paesi e delle sue genti, il buonissimo panficato, l’imbollita, i cantucci, le schiacce e le sue moltealtre squisitezze.

Un omaggio, non troppo velato, a chi con amore e lungimiranza ha mantenuto vive passioni e usanze, una ricerca certosina tra i comò tarlati delle nonne e a chi ha vissuto l’esperienza e la fatica delle miniere, del mare  e dei campi tra gli anni 20 e 50.

Un’esperienza di gusto, quella dell’Elba Magna,  che ti invitiamo a fare per entrare in contatto e conoscere da vicino le tradizioni di un’isola che non finisci mai di scoprire.

Dove? A Lido di Capoliveri. Clicca qua!

Marina Sala, cashmere con il cuore

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Sarà lo smodato amore che Sara nutre per la Francia o quel suo essere attenta e scrupolosa nelle scelte che fa e che si traduce anche nella cura con cui sceglie i suoi capi di abbigliamento, o per quel suo essere sempre alla ricerca del bello, al di là delle mode del momento, o forse per tutte queste ragioni unite insieme, che Sara ha trovato in Marina Sala una cara amica e una affidabile consulente di immagine.

Marina, natia di Genova, ha sempre avuto lElba nel cuore fin da quando, bambina, veniva in vacanza a Portoferraio con i genitori, da cui ha appreso lamore per il ben fatto” e la cura dei dettagli.

Da una decina di anni Marina lavora a Portoferraio, impiegando il miglior cashmere della Mongolia e non nasconde il suo amore per lisola da cui trae ispirazione e creatività. Oltre al negozio in cui vende i suoi capi, Marina ha anche un vero e proprio laboratorio, a pochi passi dal mare, dove idea e realizza personalmente le sue pregiate creazioni. Particolare questo che conferisce al cashmere di Marina un prezioso sapore artigianale.

Sara adora il suo light poncho color sabbia, adatto sia nelle ventilate sere estive isolane che sopra il cappotto, in inverno, per scaldarsi un po.

Latmosfera vagamente parigina del negozio di Marina in Calata a Portoferraio, piace molto a Sara che spesso si ferma anche solo per prendere una boccata di ossigeno e fantasticare di viaggi e avventure e per provare, con un filo di civetteria, le ultime creazioni della sua amica.

Per completare i quattro passi oltre lisola, Sara si ferma pochi metri più in là, dalla sua amica libraia Silvia: una lettura veloce, quattro chiacchiere sulle novità editoriali, uno sguardo alle mostre itineranti del Libraio e il viaggio è garantito.

Ovvio che Leonardo non condivida tutto ciò ma del resto, cosa ci parla a fare lei con un Capoliverese?

 

Silvia, libraia per amore

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Astigiana di nascita, Silvia è cresciuta all’isola d’Elba, coltivando la sua passione per la lettura che le ha consentito di aprire una libreria di sua proprietà una decina di anni fa.

Ancora sorride quando racconta di quando si fermava davanti  al Libraio, la libreria che oggi gestisce con grande passione, e divorava con gli occhi tutti i libri in vetrina.

Spesso succedeva così quando comprava un testo nuovo: sgattaiolava al Grigolo, dove poteva starsene ore indisturbata a leggere e a fantasticare.

Da quando Silvia gestisce la libreria, la vita sociale e culturale dell’isola ha avuto un balzo in avanti notevole: mostre d’arte, letture di poesia, presentazioni di libri, attività creative per i bambini, serate di tango e molto altro ancora accade al Libraio e, cosa pregevole, non solo d’estate.

Silvia è infatti impegnata in un progetto di valorizzazione culturale dell’isola tutto l’anno.

Ed è proprio in una delle occasioni di incontro invernali che ha conosciuto Sara.

Scocciata, infastidita di cattivo umore dopo l’ennesima e inconcludente lite con Leonardo, Sara si era rifugiata nella libreria quasi per sbaglio, rimanendoci poi alcune ore e scoprendo che stavano presentando un libro che parlava di archeologia sull’isola (a sua passione).

Il tempo di un paio di chiacchiere le  è stato sufficiente per capire che Silvia non è una semplice “venditrice di libri” ma persona appassionata e preparata che sa consigliare, valutare, spiegare a chi ne abbia bisogno.

Da quel primo incontro, la libreria ha una trovato in Sara una affezionata cliente che non manca di far bella mostra della sua proverbiale meticolosità nello scegliere i testi a lei più adatti.

Ma Silvia non dispera: ha compreso che dietro a quel fare a volte irruenti e irritante si cela una persona diretta e di buon cuore, per cui sorride pazientemente e cerca sempre di accontentare le molte richieste di Sara per come può.

Se vuoi conoscere Silvia e le sue tante attività, puoi iniziare a farlo anche online cliccando qua (ma vedere la libreria nella  darsena medicea di Portoferraio  è ancora meglio, eh)

Giuliano di Unzipo’: curiosita’ e desiderio di scoperta

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Giuliano vive da dieci anni a Marciana.

Il suo è stato colpo di fulmine: il paese abbarbicato a 300 metri sul livello del mare, quel fascino d’altri tempi, la fierezza della sua antica Fortezza incastonata tra boschi secolari,  le viuzze che si aggrovigliano e si somigliano e che d’estate si riempiono di profumi e  fioriture, lo hanno da sempre legato al luogo, fino a fargli decidere di non tornare più nella sua natia Lombardia.

Da allora si è dedicato con grande passione e dedizione al suo  laboratorio artigianale di pelle Unzipò, dove progetta e realizza borse, scarpe, maschere di genere moderno, fantasy (che traggono ispirazione dall’ambiente circostante) e storico. Mosso dalla curiosità, dal desiderio di   scoperta del nuovo e dal tentativo di comprendere come questo si  costruisca, Giuliano nel tempo ha coltivato la  sua poliedricità attraverso la passione per Il teatro, il volley, la danza e la musica antiche, le scenografie e i costumi.

Le sue scarpe sono prevalentemente di ispirazione storica ma attacchi compulsivi di creatività hanno fatto nascere nel tempo, con la complicità dei clienti, scarpe “cenciose”, “strisciose” e “fogliose”! Sara, studiosa di archeologia, ha trovato con lui pane per i suoi denti:  va matta per le  calighe romane di Unzipò, le sceglie con scrupolo, se le fa addirittura creare su misura.

Meticolosa, puntigliosa, perfezionista, Sara ha trovato in Giuliano un paziente amico che  sa stemperare le sue spigolosità con una buona dose di ironia e manufatti pregevoli e di altissima qualità.

L’amore per la storia e le rievocazioni in genere, li lega molto.

Giuliano da sempre è impegnato nell’organizzazione di eventi e manifestazioni di carattere storico che fanno vivere al visitatore l’incanto del paese in cui il tempo sembra essersi fermato.

Negli spettacoli itineranti notturni per tre anni  ha proposto una Marciana quattrocentesca, quest’anno si è immaginato che un gruppo di “forestieri “, venuto a far visita a Napoleone (del cui esilio ricorre il bicentenario sull’isola) venga accolto a Marciana, creando curiosità , sdegno, ammirazione e opportunità agli abitanti del borgo.

Lo spettacolo va in scena tutti i giovedì sera alle 22.00 a Marciana, per info e prenotazioni puoi chiamare il 348 7039374 e avrai l’opportunità di conoscere, tra gli altri, anche Giuliano!

Ma una differenza  tra i due c’è ed è sostanziale.

Giuliano viene da un piccolo paese tra Cremona e Mantova, in mezzo alla piana assoluta, nebbiosa e afosa dove si è costretti a cercare i colori e dipingere i giorni per sorridere mentre all’Elba i colori ci sono sempre, il che lo ha fatto perdutamente innamorare dell’isola. Sara, elbana di padre, sogna la Francia: l’isola, questo scoglio “spelacchiato,  le va stretto e ogni occasione è buona per fuggirne anche solo con il pensiero.

Tant’è che ogni volta è un battibecco. “Tu sei tutto matto”, gli grida  sempre lei  uscendo da Unzipò.

Il tempo di correre a perdifiato fino a Piazza di Chiesa, di sporgersi al muretto di Fuor di Porta per respirare ancora un po’ di quel salmastro e poi si tuffa con gli occhi verso la Marina e oltre, a caccia di sogni, spazi ampi, opportunità migliori…