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Chi da ciuco ti fa cavallo

Chi da ciuco ti fa cavallo, il primo calcio è il suo“.

Amava ripetere spesso questa frase il buon Oreste, nonno adottivo di un’intera generazione di piccoli elbani nati scalzi e liberi, fieri e indipendenti, innamorati del sapore selvaggio e indomito dell’isola.

Tra questi figurava Luca, un giovane uomo che non senza coraggio, alcuni anni fa ha dato una sterzata decisa alla sua vita, abbracciando un sogno: quello di far conoscere l’isola ai più piccolini, ripercorrendo le vecchie mulattiere, quelle di cui Oreste gli diceva e in compagnia degli asini, da sempre grandi lavoratori, fedeli compagni di fatica dell’uomo sulle impervie stradine isolane.

Si, perchè in quel detto del ciuco e del cavallo, si alludeva al fatto che spesso i genitori che con sforzo e sacrificio permettono ai figli una istruizione “più alta” e quindi ipoteticamente un accesso a una maggiore qualità di vita e a quel famoso miraggio del “posto fisso”, non godono della gratitudine dei giovani che anzi, si fanno beffe dei “vecchi” e delle tradizioni che portano avanti.

Non è così per Luca, che ha ripreso con pazienza e passione a percorrere le strade “de li vecchi”  e che lungo i sentieri dei vecchi coltivi, porta per mano i bambini che con stupefacente interesse e mai paga curiosità, si inerpicano su per i monti con lui e partecipano alle emozionanti lezioni di agricoltura che propone periodicamente.

Di sè Luca scrive:  “Sono un Elbano felice di esserlo. All’ Elba sono nato e cresciuto, qui ho deciso di vivere con la mia famiglia.
Mustafà, il mio primo somaro, mi è stato regalato come regalo di nozze. Ai tempi lavoravo presso un’attività del luogo, un lavoro tranquillo , sicuro , dal quale però non riuscivo a trovare nessuna remunerazione se non quella economica.
Il tempo migliore lo spendevo in compagnia del mio somaro nei dintorni di casa. Una casa immersa nel verde, in campagna, ai bordi di una folta macchia boschiva parte integrante di quella realtà elbana dove i protagonisti sono principalmente il mare e le spiagge. Qui immerso nel verde pacifico della macchia mediterranea, amavo passeggiare con Mustafà e riscoprire con il lavoro manuale tutte le vecchie tradizioni contadine. Dal desiderio di condividere con gli altri queste magnifiche esperienze è nata l’ idea ambiziosamente semplice di creare una realtà lavorativa che mi appartenesse veramente. Ho studiato per diventare Guida ambientale escursionista e, con l’ arrivo di Ambra e Titina, le mie somarelle, ho dato vita alla Somareria dell’ Elba. Amo documentarmi prima di avventurami lungo i sentieri dell’ Isola, sono appassionato di storia e ritengo sia opportuno raccontare ai bimbi di oggi come erano i nostri nonni, riscoprire così vecchie tradizioni e consuetudini così che dal passato si possa imparare ad affrontare il futuro.
I somari sono splendidi animali, da sempre compagni di fatica dell’uomo, hanno la capacità con il loro andamento lento, il temperamento docile ed affettuoso, di farci riscoprire una memoria storica importante. Il suo passo regolare, caratterizzato da numerose soste, fa si che si lasci spazio all’ osservazione dei luoghi e si riesca ad assaporare le sensazioni che il paesaggio intorno a noi trasmette. La calma dell’asino è una vera medicina contro lo stress, da consigliare alle persone ansiose, che prendono la vita in maniera troppo frenetica. Non voglio sia una moda ma voglia di riscoprire un animale che accompagna la storia dell’uomo da secoli ormai. Conosciuto per la sua cocciutaggine anziché per la Sua saggia prudenza, l’ asino è da sempre un prezioso e mite alleato delle società contadine.
Un viaggio con l’asino non è mai noioso. Ovunque si vada si viene accolti con curiosità e allegria: i bambini accorrono e i vecchi ne approfittano per raccontare storie di gioventù. Ed è così che diventa un catalizzatore di esperienze!
Da Mustafà nasce Rosina (giugno 2013) e così la storia continua….
Venite a visitare il mio mondo, sono un gran sognatore chissà che non riesca a far sognare un’ po’ anche Voi e i Vostri bimbi.”

Ovviamente il progetto piace da matti al nostro Leonardo, che non si lascia sfuggire occasione per una escursione in natura con Rosina e  tutta la bella compagnia della Somareria dell’Elba.

Se vuoi far fare un’esperienza deliziosamente unica ai tuoi figli, puoi contattare Luca al 338 4215060

 

Gabriele Messina: la dolcezza della tradizione

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Leonardo ama l’isola.
La ama di un amore autentico, viscerale, senza mezze misure.
Per lui il mare che circonda e abbraccia l’Elba non è limite ma risorsa, opportunità infinita di cambiare scenario, punto di vista, prospettiva.

Ama tutto della sua isola: il paesaggio (che percorre in lungo e in largo grazie alla sua professione) ma anche le sue genti, le storie che la attraversano, le tradizioni che si sono tramandate di generazione in generazione e che vivono nella memoria e negli occhi degli anziani, depositari di conoscenza e virtù del luogo.

Questo forte radicamento è l’elemento che da sempre lo ha avvicinato all’amico fraterno Gabriele, che da alcuni anni ha intrapreso un coraggioso (e dolcissimo) viaggio nelle tradizioni culinarie dell’isola, alla ricerca delle ricette antiche, dei gesti sapienti, delle usanze che, tramandandosi, hanno mantenuto intatto il fascino antico dei luoghi.

Nascono così, dalla voglia di viaggiare nella memoria dei paesi e delle sue genti, il buonissimo panficato, l’imbollita, i cantucci, le schiacce e le sue moltealtre squisitezze.

Un omaggio, non troppo velato, a chi con amore e lungimiranza ha mantenuto vive passioni e usanze, una ricerca certosina tra i comò tarlati delle nonne e a chi ha vissuto l’esperienza e la fatica delle miniere, del mare  e dei campi tra gli anni 20 e 50.

Un’esperienza di gusto, quella dell’Elba Magna,  che ti invitiamo a fare per entrare in contatto e conoscere da vicino le tradizioni di un’isola che non finisci mai di scoprire.

Dove? A Lido di Capoliveri. Clicca qua!